“Sicurezza urbana e criminalità organizzata”. Il resoconto del Seminario di avvio del Progetto ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità2’

Studiare, conoscere e approfondire il fenomeno della criminalità organizzata, riconoscere i modi di infiltrazione e radicamento nei vari territori, costruire reti integrate, riflettere sul significato di sicurezza urbana, coordinarsi e mettere in rete gli strumenti necessari per prevenire e contrastare le mafie. Sono queste le tematiche che sono state affrontate a Rovigo durante il Seminario di apertura del progetto ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità2’.

Oltre cinquanta gli amministratori locali, i funzionari, i comandanti e gli agenti della Polizia Locale che hanno partecipato al seminario intitolato “Sicurezza urbana e criminalità organizzata: ruolo delle politiche regionali e locali” che ha dato avvio al Progetto promosso dalla Regione del Veneto e realizzato insieme ad Avviso Pubblico, con la preziosa collaborazione del Forum italiano per la sicurezza urbana.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Rovigo, Susanna Garbo, è intervenuto l’assessore regionale Cristiano Corazzari: “L’obiettivo finale di questo importante progetto, che insieme ad Avviso Pubblico ci proponiamo, è ambizioso, perché punta ad innescare e mettere in moto un processo virtuoso di scambi di conoscenze ed esperienze fra amministrazioni locali, autorità e forze di polizia nazionali e locali affinché, grazie alla regia regionale, si crei una rete integrata di rapporti basata sulla condivisione di strategie operative e di effettiva interoperabilità, pur nel pieno rispetto delle specificità e delle competenze di ciascuno”.

A seguire il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà: “In quanto amministratore che prova a progettare ed attuare azioni di prevenzione e di contrasto alla criminalità e alla corruzione, credo sia sempre più importante approfondire, studiare, conoscere i fenomeni nella loro profondità e nella loro evoluzione. Ritengo quindi che l’investimento fatto dalla Regione del Veneto attraverso questo Progetto sul personale delle Polizie Locali, sui dipendenti e gli amministratori degli enti locali, sia fondamentale poiché non è più possibile delegare alle sole Forze dell’Ordine e alla Magistratura il compito di contrastare questi fenomeni, tanto meno è possibile opporvisi solo armati di buona volontà e di spirito civico”.

Poi l’intervento di Luca Soppelsa, Direttore Protezione civile e Polizia locale della Regione del Veneto, il quale ha illustrato in modo specifico l’articolazione del Piano formativo che si basa su 7 seminari provinciali rivolti ad Amministratori, dipendenti degli Enti Locali, professionisti, rappresentanti del mondo del volontariato e delle associazioni e a tutti i cittadini interessati ai temi della sicurezza urbana, della prevenzione e del contrasto del crimine organizzato e della corruzione, unitamente alla promozione della cultura della legalità, e 21 giornate formative specifiche per i dipendenti della Polizia Locale.

Ad aprire i lavori della giornata l’intervento del Capo Centro della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Padova, Carlo Pieroni, il quale ha dichiarato: “Le mafie al Nord agiscono come imprese che forniscono servizi, come per esempio prestito di denaro a tassi usurai, gestione dei rifiuti, manodopera pagata in nero, gioco d’azzardo, droga, prostituzione, e riciclano denaro sfruttando anche quelle attività illegali messe in atto da alcuni pezzi di imprenditoria. Nella prevenzione e contrasto alle mafie un ruolo fondamentale lo rivestono sia i comandanti e gli agenti della polizia locale perché conoscono il territorio e sanno raccogliere segnali e percezioni di eventuali situazioni critiche, sia gli amministratori pubblici che devono impegnarsi a conoscere il fenomeno, a stare attenti che dopo l’infiltrazione economica le mafie sono anche interessate a portare voti e, da ultimo, a non sottovalutare alcuni segnali come per esempio offerte eccessivamente basse per la realizzazione di opere pubbliche bandite con un appalto”.

A seguire Vittorio Borraccetti, già Procuratore della Repubblica di Venezia e componente della Direzione nazionale antimafia, ha dichiarato: “Bisogna intendersi sul significato di sicurezza urbana perché sicurezza urbana non è solo prevenzione dei reati ma è anche promozione di politiche di inclusione, cura del territorio, gestione oculata del bene pubblico, dell’ambiente, della circolazione stradale e del decoro urbano. Quando parliamo di criminalità bisogna saper distinguere tra reati che riguardano la microcriminalità, la criminalità organizzata e la criminalità di tipo mafioso”. “In Veneto, e in Italia in generale, – ha concluso Borraccetti – dobbiamo preoccuparci della corruzione poiché quest’ultima oggi è lo strumento principale attraverso il quale le mafie si infiltrano anche nel Nord Italia. Situazioni come quella del Mose o quanto si è scoperto nel Comune di Abano Terme non possono lasciarci indifferenti”.

Successivamente Gian Guido Nobili, Coordinatore Tecnico del FISU, Forum Italiano Sicurezza Urbana, ha affermato: “E’ complesso definire il concetto di sicurezza urbana. Ricerche nazionali ed internazionali, tra cui quelle promosse dal FISU, dimostrano che concorre al concetto di sicurezza un’ampia gamma di fattori che comprendono per esempio anche le situazioni di disagio e paura, nettamente diverse dagli episodi reali di criminalità. Non basta quindi la sola risposta penale ma è indispensabile una diagnosi locale della sicurezza urbana, con soluzioni che devono essere contestualizzate da città in città”.

Infine, Maurizio Ricciardelli, Responsabile Servizio Affari Legali, Regione Emilia Romagna e Gian Antonio Girelli, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, Regione Lombardia, hanno illustrato le leggi promosse e approvate dalla Regione Lombardia e Emilia–Romagna, due Regioni dove le autorità parlano di radicamento mafioso e dove sono stati confiscati beni immobili e aziende e sono stati sciolti dei comuni per infiltrazione mafiosa. La Regione Emilia–Romagna nell’ottobre 2016, prima in Italia, ha approvato un Testo Unico per la promozione della cultura della legalità, della cittadinanza e dell’economia responsabile.
A moderare l’incontro Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.

Dopo la sessione mattutina, è intervenuto il prefetto di Rovigo, Enrico Caterino, il Vicario del questore di Rovigo, Alessandro Belsito, e i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri, Stefano Baldini, e della Guardia di Finanza, Nicola Sibilia.

La giornata si è conclusa con un laboratorio pomeridiano nel corso del quale i partecipanti si sono confrontati sul ruolo delle Politiche Regionali, degli Enti e delle Polizie Locali con un focus sulla criminalità organizzata e sulla sicurezza urbana, analizzando alcuni casi di studio.

Il prossimo evento seminariale, esclusivamente dedicato ai dipendenti della Polizia Locale, si svolgerà il prossimo 13 marzo a Belluno. La partecipazione al seminario è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line cliccando l’apposito banner “Calendario e iscrizioni”.

Per maggiori informazioni vi invitiamo ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it o a chiamare al 3426284941.

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