Il ruolo della Polizia Locale

1. La Polizia locale nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria: inquadramento normativo e casi di studio.

Le funzioni di polizia giudiziaria sono indicate dal Codice di procedura penale, Libro I, Titolo III, in base al quale è compito della polizia giudiziaria, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova, raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale, svolgere ogni indagine e attività disposta o delegata dall’autorità giudiziaria.

Gli Agenti e gli Ufficiali della Polizia locale esercitano di diritto tali funzioni nell’ambito territoriale di appartenenza (si veda, da ultimo, l’importante innovazione recata dell’art. 1, comma 113, L. 7 aprile 2014, n. 56, che ne estende l’esercizio al territorio dei comuni associati in Unione)) e, anche nel corso della normale attività istituzionale di polizia amministrativa, possono trovarsi a fronteggiare situazioni impreviste in cui debbono fare ricorso agli strumenti e alle facoltà di cui dispongono in veste di polizia giudiziaria (ad esempio, individuazione di situazioni di rischio per la sicurezza o la salute pubblica, presenza di minori abbandonati o maltrattati, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, ecc.).

L’argomento trattato nel primo modulo formativo si prefigge lo scopo di sviluppare la giusta percezione e il comportamento più adeguato per fronteggiare tali situazioni.

2. Gestione della sicurezza urbana: illustrazione ed analisi degli ambiti di intervento operativo della Polizia locale.

La sicurezza urbana trova immediato riferimento normativo negli artt. 1 e 2 del D.M. 5 agosto 2008. In particolare la norma, illustrando il ruolo del sindaco in tema di gestione della sicurezza urbana, quale massimo organo di governo del territorio di riferimento e rappresentante della comunità locale, indica anche quali sono le priorità e le direttrici principali verso cui indirizzare l’operato del suo apparato di “rule enforcers” (la Polizia locale) per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio molesto o con impiego di minori e disabili, i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool, l’incuria e il degrado urbano, l’abusivismo commerciale.

Si tratta di situazioni che la polizia locale si trova quotidianamente a dover affrontare e che sono collegate anche alla possibile presenza della criminalità organizzata sul territorio (si vedano in tal senso le relazioni della DIA, con particolare riferimento alla criminalità organizzata straniera).

L’argomento trattato nel primo modulo formativo vuole dunque fornire agli operatori di polizia locale gli strumenti conoscitivi inerenti la gestione delle principali problematiche di sicurezza urbana.

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