Metodo mafioso e indicatori di riconoscimento: il resoconto del II° modulo di Formazione rivolto alle Polizie Locali di Rovigo

Si è tenuta a Rovigo, presso la Sala Peschiera Nuova, la seconda delle tre giornate formative rivolte al personale della Polizia Locale operante nell’ambito provinciale.

L’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Rovigo, è inserito nell’ambito del progetto formativo denominato ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità2’, promosso dalla Regione del Veneto ed organizzato in collaborazione con Avviso Pubblico.

Nel corso della prima parte della giornata formativa, gli esperti intervenuti in qualità di relatori hanno fornito agli operatori della Polizia Locale gli strumenti conoscitivi relativi alle modalità in cui si manifesta la criminalità organizzata nel Nord Italia, con un particolare focus dedicato alla situazione del Veneto e su come utilizzare dati e informazioni relativi all’attività quotidiana di controllo del territorio, in funzione antiriciclaggio e antiterrorismo. La sessione pomeridiana è stata dedicata ai laboratori, nel corso dei quali sono stati esaminati con i relatori degli studi di caso.

“Accade sempre più di frequente che vi sia una convergenza di interessi tra alcuni imprenditori, parte del mondo delle professioni e le organizzazioni criminali. Si tratta di un patto scellerato che favorisce l’inquinamento mafioso del tessuto economico e sociale di un territorio – ha dichiarato Pierluigi Granata, criminologo, già ufficiale della Guardia di Finanza – Le mafie oggi sono sempre più delle aziende, in grado di adattarsi ai mercati e ai territori, limitando al minimo ciò che le rendeva subito riconoscibili, vale a dire il ricorso sistematico alla violenza. Non va abbassata la guardia in quei territori apparentemente immuni, anche in considerazione di presenze radicate e già certificate da inchieste della magistratura in diverse province del Veneto”.

“L’evasione fiscale è un indicatore molto affidabile di quale sia la struttura sociale dei territori – ha spiegato Mario Turla, consulente ed esperto di antiriciclaggio – Laddove è più diffusa, maggiori saranno le difficoltà e minori le opportunità. All’aumento dell’incisività dei controlli corrisponde un aumento del volume dichiarato. I controlli pagano, perché si traducono in un maggiore sviluppo socioeconomico. Cosa c’entrano le mafie con l’evasione fiscale? In tutti i mercati illegali prima o poi arriva un regolamentatore, in questo caso le organizzazioni mafiose, in grado di mettere al profitto il business. È accaduto per gli stupefacenti, per il traffico illecito di rifiuti, sta accadendo in diverse regioni del Nord per l’evasione attraverso false fatture. Le mafie non si sono inventate un nuovo mercato, ma hanno risposto ad una domanda che proveniva da certi imprenditori, come emerge chiaramente dal dibattimento di alcuni processi, tra cui Aemilia”.

A chiudere gli interventi è stato Vittorio Ricciardelli, già Commissario della Polizia Locale di Milano, il quale ha illustrato ai presenti alcuni esempi concreti su come le quotidiane attività di controllo del territorio da parte della Polizia Locale possono svilupparsi fino a tal punto da far partire importanti indagini su temi quali il riciclaggio di denaro sporco o le attività legate all’antiterrorismo. “Indicatori di possibili situazioni sospette, meritevoli di segnalazioni, sono riscontrabili ovunque – ha evidenziato – Sono esempi illuminanti di come non sia strettamente necessaria un’organizzazione mastodontica o la dispersione di grandi risorse, umane ed economiche, per fare la differenza. Sono invece fondamentali l’attenzione, un bagaglio di competenza e una forte motivazione”.

Il terzo ed ultimo modulo formativo, sulle tecniche investigative ed operative, si svolgerà nella stessa sede il prossimo 14 giugno.

La partecipazione al seminario è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso il sito www.conoscerelemafie.it cliccando l’apposito menù “Calendario e iscrizioni”. Per maggiori informazioni si invita ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it.