Tecniche operative ed investigative: il resoconto del III Modulo per Polizia Locale di Belluno

Si è concluso con la giornata di ieri il primo corso formativo composto da tre moduli, tutti rivolti al personale della polizia locale di Belluno, che si ripeterà nei prossimi mesi in ciascun ambito provinciale del territorio del Veneto. Tre intense giornate di formazione durante le quali gli agenti e operatori della Polizia Locale, attraverso l’analisi, l’approfondimento, lo studio di casi specifici, simulazioni e tanto altro, hanno appreso le informazioni necessarie e gli strumenti conoscitivi inerenti la gestione delle principali problematiche di sicurezza urbana, necessari per contrastare i reati collegati alla presenza della criminalità organizzata anche nel corso della normale attività di controllo del territorio.

Ad aprire il terzo e ultimo modulo, intitolato “Il controllo del territorio: tecniche investigative ed operative” è stato il Docente di Criminologia e di e.Criminology dell’Università di Trento, Andrea Di Nicola, che partendo dall’analisi di alcuni fenomeni attuali, come quello della vendita dei farmaci online o il fenomeno delle migrazioni, ha raccontato ai partecipanti il progetto eSecurity, ICT for knowledge-based and predictive urban security” – un progetto europeo coordinato dal gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Trento, in partnership con il Centro ICT della Fondazione Bruno Kessler (FBK), la Questura di Trento e il Comune di Trento – che si basa sui principi delle teorie razionali del crimine e della criminologia ambientale, secondo i quali la criminalità o la devianza a livello urbano si concentra in alcuni “luoghi” (punti, strade, zone) e la vittimizzazione passata è predittore di quella futura.

Un progetto co-finanziato dalla Commissione europea e testato in via sperimentale nella città di Trento che rappresenta uno tra i primi progetti al mondo di polizia predittiva e il primo progetto in assoluto di “knowledge-based and predictive urban security”, ovvero di sicurezza urbana predittiva.

“Secondo questo nuovo modello teorico, le informazioni sulla vittimizzazione, sul disordine urbano e altre variabili ambientali, ad esempio, illuminazione e clima, georiferiti, se letti in combinazione con i dati di polizia, possono evidenziare regole predittive in materia di sicurezza oggettiva e soggettiva, a supporto dell’azione di forze dell’ordine e amministratori locali nella città – ha dichiarato Di Nicola -. Questo nuovo paradigma per la prevenzione e il contrasto del crimine ha ricombinato, in maniera del tutto innovativa, grazie all’utilizzo delle tecnologie ICT, le conoscenze che provenivano dagli studi delle teorie razionali e della criminologia ambientale e la grande quantità di dati di cui possiamo disporre nell’ambito della smart city al giorno d’oggi nella società dell’informazione; attraverso questi software possiamo quindi incrociare dati e prevenire così molti reati”.

A seguire il Vice Commissario della Polizia locale di Milano, Marco Luciani, dopo una parte introduttiva durante la quale ha spiegato qual è il ruolo della Polizia Locale nella funzione di Polizia giudiziaria, analizzando nello specifico gli Art. 55 e 109 cpp, insieme all’Art. 416 bis del codice penale che indica l’associazione di tipo mafioso, ha dichiarato: “Non dovete mai pensare che qui la mafia non c’è. In Veneto le mafie ci sono perché ci sono i soldi, ci sono le aziende. Per questo è necessario rafforzare controlli, i sistemi di prevenzione, le indagini. A volte basta semplicemente stare attenti, osservare e segnalare: dalle piccole segnalazioni, che spesso possono apparire irrilevanti, a volte nascono grandi inchieste”.

A chiudere la prima parte della giornata l’intervento di Claudio Vanin, Comandante della polizia locale di Jesolo, insignito del Riconoscimento “Legalità e Sicurezza 2017”, un premio attribuito dalla Regione del Veneto, come previsto dalla legge regionale 48/2012, e rivolto agli operatori della pubblica sicurezza che nel corso dell’anno si sono contraddistinti per particolari merito nel campo del contrasto alle mafie, all’usura, alle truffe verso gli anziani e per la tutela del “Made in Italy”. In particolare il comandante Vanin è stato premiato per “aver contrastato con perseveranza ed abnegazione il commercio abusivo di merce contraffatta a tutela del Made in Italy ed aver operato con successo nell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, fornendo così il proprio contributo la lotta contro la criminalità organizzata in questi settori”.

“Un premio che non mi aspettavo e che mi ha fatto molto piacere ricevere perchè attesta il grande impegno che la nostra polizia locale ha profuso in questi anni, soprattutto nella lotta contro il commercio ambulante abusivo sulle spiagge, ridotto in maniera massiccia, e lo spaccio di droghe”. “Per contrastare la criminalità organizzata, ma anche tutte le forme illegali esistenti, bisogna innanzitutto analizzare il contesto in cui ci si trova quindi conoscere la realtà in cui si opera nella sua globalità e complessità, e successivamente costruire un piano di azione che ponga quando necessario delle ulteriori restrizioni rispetto alla legge. Bisogna rendere le città più sicure, più accoglienti e per farlo bisogna incrementare certamente l’utilizzo della tecnologia e formare al meglio il nostro personale”.

Nel pomeriggio i partecipanti si sono confrontati sulle criticità, le esigenze e i bisogni di cui necessitano, attraverso un confronto diretto con i relatori. Da questo scambio diretto sono emerse in particolar modo due cose:

  • la necessità e l’esigenza di una formazione obbligatoria per la polizia locale, non solo prima di iniziare l’attività lavorativa ma che continui nel corso del loro percorso professionale.
    La Regione del Veneto su questo, attraverso un disegno di legge regionale, ha già previsto una formazione continua e aggiornata, che riqualifichi e specializzi gli operatori di polizia locale in servizio, nonché formazione specifica per i tutor e formazione dei formatori;
  • la necessità di collegarsi, di fare rete, di scambiare strumenti e competenze, ancor di più in un periodo in cui le risorse economiche e umane sono sempre più ridotte.

    Il Piano formativo Conoscere le mafie, costruire la legalità2 comprende, oltre agli eventi formativi rivolti alla Polizia Locale (composti da 3 moduli formativi per ciascuna provincia, per un totale di 21 giornate complessive), 7 seminari tematici (1 per provincia) dedicati a dirigenti, funzionari pubblici e agli amministratori locali, di cui due già realizzati. Per info clicca qui

Per maggiori informazioni sul Piano Formativo e sui singoli Moduli formativi, si consiglia di inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it o di chiamare al seguente numero di telefono 3426284941.

La partecipazione al Modulo formativo è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso il sito http://conoscerelemafie.it cliccando l’apposito banner “Calendario e iscrizioni”.

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