Gestione della sicurezza urbana: il resoconto del I° modulo di formazione rivolto alle Polizie locali di Rovigo

Si è tenuto mercoledì 16 maggio, presso la Sala Gran Guardia, il primo dei tre moduli del ciclo formativo rivolto al personale della Polizia locale operante nell’ambito territoriale di Rovigo.

L’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Rovigo, è inserito nell’ambito del progetto formativo denominato ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità2’, promosso dalla Regione del Veneto ed organizzato in collaborazione con Avviso Pubblico e con il contributo del Forum Italiano della Sicurezza Urbana.

Nel corso della prima parte della giornata formativa sono stati forniti ai corsisti gli strumenti conoscitivi relativi alla gestione delle principali problematiche di sicurezza urbana e sul tema della prevenzione integrata. La sessione pomeridiana è stata dedicata ad un confronto tra corsisti e relatori sui temi affrontati nel corso della mattina.

Ad aprire i lavori per un saluto istituzionale l’Assessore del Comune di Rovigo, Stefano Falconi, con deleghe alla Sicurezza e alla Polizia locale. “Nella nozione giuridica di sicurezza, l’aggettivazione ‘urbana’ non allude semplicemente ad un ambito territoriale, ma rinvia ad una nuova e complessa dimensione dei valori e degli interessi coinvolti – ha specificato Vincenzo Antonelli, docente di Diritto amministrativo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Non sono dunque coinvolti solo i profili riconducibili alla tradizionale nozione di sicurezza pubblica, quale prevenzione e repressione dei reati e dei comportamenti dannosi, ma si riferisce anche alla promozione di interventi volti a garantire la qualità della vita nelle città. Purtroppo l’ultimo decreto in materia emanato dal governo, anziché chiarirne e fissarne precisamente gli ambiti, fa riferimento ad interventi molto eterogenei”.

A seguire è intervenuto Ivan Cecchini, Direttore Amministrativo del Comune di Bellaria Igea Marina, che ha dedicato ampio spazio a temi quali gli orientamenti della Corte Costituzionale, il diritto europeo e la visione della CEDU (la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo). “Un sistema punitivo che non ha ancora fatto i conti con le complessità che segnano l’esperienza della piena modernità – ha spiegato Cecchini – anche sulla disponibilità di strumenti alternativi, idonei a dare risposte soddisfacenti alle richieste di tutela delle aspettative individuali e collettive, va incontro a molti rischi, tra cui la manipolazione espansiva del sistema delle pene. Inoltre, in genere le normative sulla sicurezza contengono solitamente la clausola di neutralità finanziaria. Ma nessuna lotta può essere organizzata, strutturata e combattuta a costo zero”.

A chiudere le relazioni è stato Andrea Di Nicola, docente di Criminologia presso l’Università di Trento, che ha affrontato il tema della polizia predittiva. “Consiste nell’attività di analisi dei dati di polizia, basati sui reati avvenuti nel passato, sulla loro collocazione nel tempo e nello spazio e sulle ricorrenze scoperte nei comportamenti tenuti dai cittadini – ha evidenziato Di Nicola – Ha tre finalità principali: identificare quali saranno le aree dove si concentrerà la criminalità, condurre interventi mirati e allocare risorse di polizia in modo ottimale. Il compito che in questo caso ha la tecnologia è quello di estrarre sapere e conoscenza a partire dall’enorme quantità di dati a disposizione della Polizia locale”.

I successivi moduli formativi si svolgeranno il 30 maggio e il 14 giugno, e saranno rispettivamente dedicati al tema della presenza mafiosa nella realtà veneta e alle tecniche operative e investigative per il controllo del territorio.

La partecipazione alle giornate formative è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso il sito www.conoscerelemafie.it cliccando l’apposito menù “Calendario e iscrizioni”. Per maggiori informazioni si invita ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it.