Conoscere le mafie, Costruire la legalità: concluso a Verona il ciclo formativo rivolto alle Polizie Locali

Si è concluso con la giornata di oggi, organizzata presso Palazzo Pompei, sede del Museo di storia naturale, il ciclo formativo rivolto al personale della Polizia Locale di Verona, nell’ambito del progetto “Conoscere le mafie, costruire la legalità2”, organizzato dalla Regione del Veneto in collaborazione con Avviso Pubblico.

Un ciclo composto da quattro giornate – un seminario tematico rivolto agli amministratori locali e tre moduli formativi destinati alla Polizia Locale – che, dopo Belluno, Padova, Treviso, Vicenza e Verona, si ripeterà nei prossimi mesi nei restanti ambiti provinciali del territorio del Veneto, a partire da quello di Rovigo.

Nel corso delle giornate di formazione gli agenti e operatori della Polizia Locale, attraverso l’analisi, l’approfondimento, lo studio di casi specifici e simulazioni hanno acquisito informazioni e strumenti conoscitivi sulla gestione delle principali problematiche di sicurezza urbana, anche allo scopo di contrastare i reati collegati alla presenza della criminalità organizzata, nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio.

Ad aprire il terzo e ultimo modulo, intitolato Il controllo del territorio: tecniche operative ed investigative, è stato Emiliano Bezzon, Comandante della Polizia locale di Torino. “La Polizia Locale deve prendere atto della sua strategicità. Il nostro ruolo più che nelle funzioni e nelle competenze, è cambiato nell’approccio, che deve essere maggiormente investigativo e meno dedito all’adempimento di pratiche formali. Abbiamo una grande capacità di raccogliere informazioni, ma siamo meno bravi a sfruttarle, perché tendiamo a disperderle o ad utilizzarle male. Se parliamo di stupefacenti, il nostro interesse non va alle rotte internazionali del narcotraffico, ma ad osservarne gli effetti diretti, i riflessi che producono sull’economia e sul territorio”.

“Gli agenti della Polizia Locale svolgono anche funzioni di polizia giudiziaria, riassunte dall’articolo 55 del codice di procedura penale – ha sottolineato Marco Luciani, Vice Commissario della Polizia locale di Milano – L’articolo specifica che la polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati e compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova. Lo sottolineo perché non tutti sanno che una delle principali inchieste sulla penetrazione della ‘ndrangheta al Nord – l’operazione Redux-Caposaldo – è nata da un’informativa della Polizia Locale. La forza del vigile urbano, quella di essere il ‘poliziotto di prossimità sul territorio’, che la gente conosce e di cui si fida, ha permesso la raccolta delle prime denunce per estorsione da cui è partita l’indagine”.

In chiusura Luigi Altamura, Comandante della Polizia Locale di Verona, ha illustrato il lavoro svolto nella città scaligera in materia di banche dati, che la pongono come un punto di riferimento a livello nazionale dal punto di vista dell’accesso a informazioni georeferenziate. “La Polizia locale è al servizio dei cittadini – ha ribadito – secondo le nuove norme in materia di sicurezza urbana e con nuovi modelli operativi, oltre al fondamentale apporto delle banche dati. Occorre che tutti, compreso il nuovo Parlamento, lo comprendano per una migliore dignità professionale dei lavoratori e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle nostre città”.

Il progetto formativo “Conoscere le mafie, costruire la legalità” si sposta ora a Rovigo, con il primo dei tre moduli formativi rivolti alla Polizia Locale, in programma il prossimo mese di maggio, per poi concludersi nei mesi di giugno e luglio a Venezia.

La partecipazione alle giornate formative è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso il sito www.conoscerelemafie.it cliccando l’apposito menù “Calendario e iscrizioni”. Per maggiori informazioni si invita ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.