Anticorruzione nelle Amministrazioni pubbliche: dall’analisi della corruzione ai Piani triennali. Il resoconto del Seminario di Belluno

Fornire informazioni, metodi e strumenti pratici e concreti per predisporre piani anticorruzioni efficaci, far conoscere virtuose pratiche amministrative portate avanti dagli enti locali e far acquisire maggiori conoscenze ai dipendenti che sono chiamati a lavorare direttamente sulle tematiche della prevenzione e del contrasto alla corruzione per assicurarne la piena consapevolezza delle scelte valutative. Questi gli obiettivi del secondo Seminario di formazione intitolato “I Piani Anticorruzione nelle amministrazioni pubbliche: esperienze, bilancio, prospettive”, promosso dalla Regione del Veneto insieme ad Avviso Pubblico, facente parte del progetto Conoscere le mafie, costruire la legalità2che si è svolto ieri a Belluno e che si svilupperà in tutte e sette le province del Veneto.

Ad aprire i lavori della giornata la professoressa di Scienze della Finanza dell’Università La Sapienza Emma Galli la quale ha trattato il tema della dimensione economica della corruzione affermando in particolare che: “La corruzione ha dei costi rilevanti sia in termini economici che sociali e reputazionali. La perdita di fiducia nella politica e nelle istituzioni è uno dei costi principali. La corruzione è un fenomeno complesso di non facile misurazione. In Italia esiste una corruzione sia macro che micro, e si registra uno scarto sensibile tra la percezione della corruzione – evidenziata, ad esempio, dagli indici di Transparency International – e il ridotto numero di denunce e condanne penali per il medesimo reato. Gli enti locali devono prestare massima attenzione alla prevenzione della corruzione poiché, con il processo di decentramento amministrativo, essi sono diventati importanti centri di spesa. La corruzione è lo strumento principale utilizzato dalle mafie per inserirsi nel tessuto politico, amministrativo ed economico di un territorio. Resta determinante lavorare con i giovani e la cittadinanza in termini culturali ed educativi per renderli consapevoli dell’importanza di prevenire e contrastare i danni della corruzione”.

Mariangela Zaccaria, Vice segretario Generale vicario del Comune di Milano, ha illustrato le modalità con le quali il comune lombardo ha redatto il suo piano anticorruzione: “Alla base dei Piani Anticorruzione deve esserci un processo partecipativo e di ascolto, un’azione sinergica e condivisa con tutto il personale dell’ente. Per contrastare la corruzione bisogna partire dal basso, certificando la qualità dei processi che si mettono in atto, imparare a costruire una rete territoriale in grado di mettere insieme una serie di soggetti. A Milano, per esempio, abbiamo lavorato con la Direzione investigativa antimafia, la prefettura ed altri organi istituzionali. Per primi in Europa abbiamo sperimentato i patti di integrità – ha ricordato Zaccaria – abbiamo istituito il primo ufficio antiriciclaggio d’Italia e abbiamo azzerato la possibilità per le imprese di ricorrere alle procedure delle riserve e degli accordi bonari che facevano lievitare i costi finali degli appalti. La standardizzazione è la vera garanzia della trasparenza; e poi fare in modo che i contatti avvengano tramite sistemi informatici senza alcun contatto con le imprese, perché il contatto diretto con l’utenza aumenta il rischio senza alcun vantaggio. Non dobbiamo avere paura della corruzione – ha concluso Zaccaria – dobbiamo affrontarla facendo bene, prima di tutto, quello che ci compete, avendo una mentalità aperta e costruttiva, lavorando con molta pazienza, passione, fiducia e discrezione, consapevoli che per cambiare le cose che non vanno ci vuole tempo”.

Successivamente è intervenuto il Capo Centro della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Padova, Carlo Pieroni, il quale dopo aver sottolineato quanto sia importante conoscere il fenomeno per prevenirlo e contrastarlo, ha dichiarato: “La criminalità organizzata in Veneto e al Nord si presenta sotto altre vesti rispetto al Sud. Non facciamo l’errore di pensare che non esiste solo perché è più difficile riconoscerla. L’Operazione “Valpolicella” condotta dalla DIA di Padova nel veronese qualche mese fa ha dimostrato che due titolari di aziende del settore edile locali, attraverso sovrafatturazioni e l’aiuto, più o meno volontario, di altri imprenditori, riuscivano a riciclare i soldi frutto di attività illecite di personaggi legali alla ‘ndrangheta e chi non accettava le “regole del gioco” veniva minacciato. Questo dimostra quanto territori ricchi come il Veneto stiano diventando sempre più appetibili per le mafie – ha concluso Pieroni – Per questo dobbiamo tenere sempre alto il livello di guardia, contrastare l’evasione fiscale, essere consapevoli che la ricerca del profitto a qualsiasi costo può generare problemi sui territori. Gli amministratori locali prestino attenzione al consenso elettorale che ricevono”.

Giuliano Palagi, Direttore Generale ACER di Bologna, già Direttore Generale della Provincia di Pisa, ha affermato: “La legge 190 del 2012, pur con tutta una serie di problematicità e di mancanze, ha costituito uno strumento importante contro la corruzione. L’Italia non è l’unico paese che deve affrontare questo fenomeno: recenti episodi di corruzione ad alti livelli si sono registrati in Spagna, Francia e Gran Bretagna. Bisogna essere coscienti – ha sostenuto Palagi – che una cattiva organizzazione insieme ad una cattiva amministrazione favoriscono l’arrivo della corruzione e delle mafie su un territorio. Il nuovo piano nazionale anticorruzione ha dato delle importanti e nuove indicazioni per la stesura dei piani comunali. Bisogna essere consapevoli – ha concluso Palagi – che un comune piccolo e medio non può predisporre ed attuare al medesimo modo i piani anticorruzione di uno di grandi dimensioni”.

A chiudere la prima parte della giornata Franco Nicastro, Responsabile Servizio Anticorruzione e Trasparenza del Comune di Venezia, il quale ha affermato: “La vicenda del Mose ha rappresentato uno shock per la nostra amministrazione, nonostante essa non abbia coinvolto direttamente nessun dirigente o funzionario. Dopo quanto accaduto abbiamo pensato di realizzare il nostro Piano anticorruzione coinvolgendo il personale interno, creando dei veri e propri tavoli di discussione, utilizzando il metodo Lean. È stata effettuata un’analisi del contesto esterno ed interno all’Ente, sono state identificare le aree a rischio corruzione che comprendono, oltre a quelle obbligatorie stabilite da Anac, anche ulteriori aree individuate per la specificità e le caratteristiche proprie del Comune di Venezia, quali, ad esempio, la gestione dei progetti europei, dei lavori pubblici e dell’urbanistica e soprattutto, i rapporti con le società controllate”.

“Trasparenza e monitoraggio dei tempi procedimentali nonché formazione del personale sono le basi principali del nostro Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018, uno strumento dinamico, in continuo aggiornamento. Abbiamo lavorato molto sul senso di appartenenza all’ente – ha concluso Nicastro – affinché il Piano anticorruzione non sia vissuto come semplice adempimento ad un obbligo di legge, ma come un’opportunità per migliorare le attività dell’Ente”.

Il Seminario, moderato dal Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, si è concluso con un dibattito durante il quale i partecipanti hanno raccontato le loro esperienze sul tema a livello locale, a partire da quella del Comune di Taibon Agordino, di Vigonovo e della Camera di Commercio di Belluno e Treviso.

Prossimo appuntamento a Belluno, che chiuderà il Modulo rivolto al personale della polizia locale, si svolgerà il prossimo 20 aprile con un focus sulle tecniche operative ed investigative necessarie per controllare il territorio.

Interverranno:

  • Andrea Di Nicola, Docente di Criminologia e di e.Criminology, Università di Trento;
  • Marco Luciani, Vice Commissario della Polizia locale di Milano;
  • Nicola Gallo, Dirigente del Gabinetto Interregionale della Polizia scientifica del Triveneto, sede di Padova (relatore invitato).

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso questo sito cliccando l’apposito banner “Calendario e iscrizioni”.

Per maggiori informazioni vi invitiamo ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it o a chiamare al 3426284941.

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